Tempo di crisi o di opportunità?

Tempo di crisi o di opportunità?

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Come vivono questo tempo le PMI Venete?

Rispondono i cofondatori e partner GC&P:

Leggi l’intervista:  

Come stanno le PMI venete oggi?

A mio avviso meno peggio di quello che sentiamo o leggiamo tutti i giorni. Sicuramente c’è un periodo di difficoltà dovuto al calo dei consumi interni, alla forte concorrenza estera in alcuni settori e alle tensioni finanziarie causate dalla crisi, ma ci sono molto PMI che stanno andando bene.

Sì, confermo, ci sono anche nella crisi tanti casi di successo, il problema è che, purtroppo, fanno più  notizia le storie negative di quelle positive.

 Ci sono dei criteri che determinano il fatto che un’azienda vada meglio di un’altra?

Non è più tanto una questione di settori, è una questione di singola azienda. Ci sono aziende che stanno andando bene anche in settori in calo.

Vorrei portare qualche esempio che seguiamo personalmente.

A Fiesso, a poche centinaia di metri dall’Atelier di Vuitton, si incontra il Calzaturificio Ballin. Un raddoppio del fatturato in due anni ed un piano di investimenti in corso per un forte incremento della capacità produttiva e dell’organico sulle rive del Brenta.

Oppure, a Falzè di Piave, si incontra Biemmereti che ha adottato la politica della produzione a kilometro zero portando all’interno nuovi processi produttivi nella produzione tradizionale di reti in metallo ed investendo in processi totalmente nuovi per prodotti complementari come reti in legno e altri accessori. Nuovo organico, crescita media annua del 16% negli ultimi 5 anni e una rete distributiva a livello nazionale.

Nell’alto vicentino, a Pove del Grappa, Caminetti Montegrappa ha in corso un piano di investimenti in nuovi processi produttivi, riconversione della manodopera per gestire un quadruplicare di volumi di stufe a pellet in 3 anni. Nuovi prodotti, nuovo design, qualità ed affidabilità nordestina per conquistare l’Europa.

Aggiungerei altre due aziende che mi stanno particolarmente a cuore.

Sigma a Pove del Grappa, fa del servizio e della vicinanza ai propri clienti la sua arma competitiva fondamentale per vincere la concorrenza cinese su un prodotto relativamente povero come le griglie per la refrigerazione.

Athena ad Alonte, una piccola multinazionale. Attraverso un rigoroso processo di riorganizzazione, di certificazioni del sistema produttivo, di attenzione all’ambiente è riuscita a conquistare i costruttori di automobili del Nord Europa.

Perché queste aziende hanno successo?

Per diverse ragioni:

  • Sono radicate nel territorio: cioè hanno identificato prodotti e processi che esaltano il territorio in cui vengono realizzati. Fanno, cioè, tesoro del sistema di competenze, di etica del lavoro, di sistemi di fornitura che si trovano nei territorio dove operano. E agiscono da capitalizzatori di questi valori che rischiavano di andare perduti sull’onda della delocalizzazione ad oriente.
  • Investono sul valore del prodotto: non transigono su qualità, innovazione, affidabilità del prodotto.
  • Presidiano il processo: portano all’intero le lavorazioni più importanti, selezionano i fornitori privilegiando la vicinanza e la collaborazione di lungo periodo con risultati importanti nella riduzione degli impatti ambientali, garanzia di qualità, contributo alla crescita del territorio, flessibilità e personalizzazione dei prodotti.
  • Hanno modelli organizzativi forti: lavorano per darsi un modello organizzativo che, oltre ad essere efficiente e snello, sia forte e condiviso in modo da poter assorbire le differenze e le potenzialità di una forza lavoro sempre più eterogenea per provenienza, formazione scolastica, sistemi di valori.
  • Considerano l’Estero un mercato di sviluppo: la delocalizzazione è vista come modo per affrontare i mercati esteri e per acquisire competenze e componenti complementari ai propri.

A proposito di modelli organizzativi forti, cosa ci potete dire?

Le aziende che abbiamo citato hanno applicato al loro interno i principi e i metodi dell’organizzazione snella, hanno ripensato la struttura organizzativa passando da funzioni a flussi, hanno lavorato sulla riduzione degli sprechi, hanno avvicinato gli uffici alla produzione.

In altre parole hanno fatto dei principi e dei metodi lean un modo di essere, a partire dallo sviluppo del prodotto, lavorando poi sulla produzione, influenzando i sistemi di controllo di gestione, cambiando radicalmente il modo di concepire ed utilizzare i sistemi gestionali, puntando su ambiente e sicurezza, coinvolgimento delle persone, stravolgendo l’organizzazione degli uffici.

Parliamo di mercati esteri, può una PMI avere successo in paesi lontani?

Certo, ma anche in questo caso è una questione di metodo. Innanzitutto bisogna essere ben organizzati al proprio interno e bisogna conoscere le lingue. Bisogna poi partire da alcune assunzioni di ragionevolezza: le risorse sono scarse, non sempre i prodotti sono adatti per tutti i mercati, non sempre si ha la conoscenza dei mercati esteri.

Noi pensiamo che il metodo corretto sia quello che parta dall’identificazione delle opportunità, cioè dall’analisi di più paesi, ci porti a valutare un’opportunità più in dettaglio, cioè a scegliere un paese, definisca una strategia di ingresso precisa e solo nell’ultima fase deliberi gli investimenti per la fase operativa o di implementazione.

Il ruolo di internet e del marketing digitale può essere importante come facilitatore nel processo di internazionalizzazione delle nostre imprese in quanto ci permettono di raccogliere informazioni e di raggiungere tutti i paesi del mondo ad un costo infinitamente più basso che in passato.

Può l’ambiente essere fonte di business per le PMI?

Assolutamente sì, cito alcuni esempi.

BAXI, azienda da più di trent’anni nel settore del riscaldamento, promuove da tempo un concetto di sistema integrato in cui diverse tecnologie e fonti energetiche interagiscono per fornire soluzioni complete ed energeticamente efficienti. Grazie allo sviluppo di questa tipologia di prodotti, l’azienda ha assunto un ruolo di leader nel proprio settore.

Athena, specializzata nella produzione di lavorati per il settore della meccanica, anche grazie alla certificazione ambientale (ISO14001) è riuscita ad acquisire nuovi clienti internazionali nei settore automotive e in quelli ad alta tecnologia, attenti ad avere nella loro filiera fornitori in linea anche con la propria politica ambientale.

Infine, Pasta Jolly, che ha lanciato con successo la pasta biologica e a km zero, in modo da differenziarsi dai concorrenti ed è una delle prime aziende in Italia ad avere ottenuto la certificazione ISO50001.

Tutte e tre queste aziende considerano gli interventi a livello ambientale come degli investimenti per il futuro. L’ambiente viene valutato come un’opportunità di crescita del business.

Tutte e tre hanno sviluppato inoltre dei prodotti, la cui innovazione consiste nel soddisfare i bisogni dei clienti in modo più verde dei prodotti tradizionali e per questo hanno ampliato il numero di clienti potenziali.

Aggiungerei che: coerentemente allo sviluppo di prodotti innovativi sul versante ambientale hanno posto in essere, al proprio interno, degli interventi significativi di riduzione degli impatti ambientali.

Gli interventi a livello ambientale sono andati di pari passo con interventi sul miglioramento dei processi in ottica lean.

In questa svolta lean and green hanno motivato e coinvolto tutto il personale sui temi ambientali. Infine misurano e comunicano costantemente i loro progressi a livello di impatto ambientale.

Misurare i loro progressi, cosa significa?

Significa dotarsi di un cruscotto di indicatori (che noi chiamiamo Box Score) che permetta di capire come sta andando l’azienda al di là del bilancio annuale. Questo vale a livello ambientale ma anche in altri ambiti.

Ogni Box Score deve prevedere delle misure di natura operativa, delle misure sull’utilizzo della capacità, delle misure economico-finanziarie e delle misure sull’impatto ambientale, sulla sicurezza dei lavoratori, sul clima aziendale.

In questi anni ci siamo resi conto che misurare è sempre il primo passo per migliorare. L’utilizzo del Box Score è estremamente efficace per riuscire a centrare gli obiettivi di miglioramento.

 In conclusione come si costruisce un’azienda di successo oggi?

Parafrasando la mission di GC&P, direi su quattro pilastri:

  • nei mercati, con la capacità di individuare e governare le opportunità che nascono a livello globale;
  • nell’organizzazione, perseguendo innovazione, efficienza, flessibilità, adattabilità attraverso i metodi lean
  • nel rispetto dell’ambiente, dotandoci dei migliori strumenti per tutelare il mondo a favore delle generazioni future;
  • nella responsabilità d’impresa, valorizzando le diversità e la contaminazione tra culture differenti e vivendo e “respirando” all’interno del territorio.

Noi siamo e saremo al fianco delle PMI per costruire, con ogni imprenditore, la sua azienda di successo per le cui fondamenta siamo convinti ci siano questi quattro pilastri.


Nicola e Alberto, grazie!!!

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GC&P è una società di consulenza internazionale specializzata in servizi ad alto valore per le PMI

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