L’azienda del Futuro è un’Azienda Lean & Green

L’azienda del Futuro è un’Azienda Lean & Green

L’azienda del Futuro è un’Azienda Lean & Green

I pilastri della metodologia Lean & green

Perché Lean & Green?

Inutile nascondercelo: uno dei problemi principali dell’ umanità nei prossimi decenni sarà l’impatto ambientale, che rischia di mettere seriamente a repentaglio la stessa nostra sopravvivenza.

Per questo, sia pure con grandi resistenze e con grande fatica, si stanno portando avanti strategie a livello mondiale europeo, nazionale e regionale rivolte a limitare il consumo di risorse e le emissioni di gas serra inquinanti.

Perché queste strategie abbiano successo è necessario il coinvolgimento di tre soggetti:

  • le singole persone,
  • le pubbliche amministrazioni,
  • le aziende.

È proprio alle aziende che la metodologia denominata “Lean & Green” si rivolge.

L’obiettivo è duplice:

  • rendere la realtà aziendale eccellente dal punto di vista dei processi, minimizzando gli sprechi, ottimizzando il servizio al cliente e riducendo le scorte,
  • ma anche dal punto di vista dell’impatto ambientale, ottimizzando l’utilizzo delle risorse e minimizzando le emissioni che possono incidere sull’ambiente esterno.

La lotta ai classici 7 sprechi della Lean Transformation produce ottimi benefici anche a livello ambientale, riducendo sia le risorse necessarie al processo produttivo, che le emissioni di sostanze nocive verso l’esterno.

La metodologia Lean & Green utilizza le stesse tecniche e gli stessi metodi utilizzati nell’approccio lean, affiancandole a tecniche specifiche per la riduzione dell’ impatto ambientale.

Fondamentali nell’ approccio Lean & Green sono sette metodi (i cosiddetti “sette pilastri”) che si applicano alle varie aree aziendali, dal marketing, alla progettazione, alla produzione, alla logistica, al lavoro degli uffici e infine al controllo di gestione.

1. Lean & Green Marketing

La scelta di puntare sulla sostenibilità ambientale come elemento di differenziazione della propria azienda è una scelta dettata innanzitutto dalla convenienza e quindi dalla consapevolezza che l’impegno sui temi ambientali porti a dei benefici economici sostanziali per l’azienda. La prospettiva di una crescita del proprio business è l’unico vero elemento che nel medio-lungo periodo rende sostenibile l’impegno e gli sforzi verso una sempre maggiore attenzione alle tematiche ambientali, sia nell’ambito business to business che nell’ambito business to consumer.

Il compito del Lean & Green marketing è quello di individuare innanzitutto le potenzialità del “green” business per l’azienda e subito dopo le strategie di marketing mix verso l’esterno e verso l’interno (le famose 4 P + 1: product, price, place, promotion, people) migliori per aggredire il mercato potenziale e motivare le persone che operano all’interno dell’organizzazione.

Un aspetto fondamentale legato al Lean & green marketing è la coerenza: puntare al segmento “green” del mercato richiede anche al proprio interno di lavorare per diventare “green”, applicando i rimanenti pilastri del Lean & green e se necessario lavorando per ottenere le certificazioni ambientali di sistema e di prodotto, attraverso le quali una parte terza ed imparziale certifica gli sforzi organizzativi e di progettazione per un maggiore sostenibilità ambientale.

2. Lean & Green Design

Affinché l’intero processo produttivo sia verde, è fondamentale innanzitutto che la progettazione e lo sviluppo del prodotto siano attenti ai problemi ambientali: si parla dunque di Eco-Design.

L’Eco-Design punta a ridurre drasticamente l’impatto ambientale del prodotto in tutte le fasi del suo ciclo di vita:

  • produzione,
  • trasporto,
  • utilizzo,
  • riciclo,
  • smaltimento.

Gli strumenti dell’Eco-Design sono gli stessi strumenti Lean.

In particolare: l’Oobeya, sistema molto efficace di pianificazione visiva dei progetti, diventa lo strumento attraverso il quale rendere i progetti di sviluppo più efficienti e rapidi e, nello stesso tempo, attenti alle problematiche ambientali.

Il QFD (Quality Function Deployment) permette di tradurre i bisogni percepiti, in questo caso dalla fascia green del mercato, in caratteristiche di prodotto e di processo produttivo coerenti con i bisogni.

3. Lean & Green Production

Una fabbrica a zero emissioni è una fabbrica che usa le risorse, gli input, (materie prime, altri materiali, energia) al minimo indispensabile e che ha emissioni, gli output, minime verso l’esterno (rifiuti, rumore, vibrazioni, fumi, altre sostanze liquide, solide o gassose).

I metodi e le tecniche lean, quali le 5 S, lo SMED, il TPM, il KANBAN, i SUPERMARKET aiutano a ridurre gli sprechi e a ridurre gli scarti, le rilavorazioni, l’utilizzo inutile di risorse e hanno dunque un benefico effetto sulla sostenibilità ambientale.

Ai metodi lean va aggiunta un’analisi specifica e tecnica per ridurre il fabbisogno energetico e un’analisi per abbattere le emissioni verso l’esterno, una sorta di check-up energetico ambientale.

L’approccio per migliorare l’impatto ambientale di una fabbrica deve a tutti gli effetti essere assimilato all’approccio utilizzato per la trasformazione snella della fabbrica:

  • rilevazione dello stato attuale (actual state),
  • definizione degli obiettivi di miglioramento e dello stato futuro che si desidera raggiungere (future state),
  • attivazione di gruppi di lavoro operativi (cantieri di miglioramento),
  • misurazione dei risultati raggiunti (attraverso la rilevazione costante degli indicatori chiave o KPI).

Ai temi classici della lean si affiancano temi più specificamente ambientali, come la riduzione del consumo di energia, la riduzione degli scarti, la riduzione dei rifiuti.

Per ciascuno di questi aspetti si rileva la situazione attuale, si definiscono gli obiettivi di miglioramento e si attivano i gruppi di lavoro per raggiungere gli obiettivi prefissati come se fossero aspetti assolutamente integrati con le tematiche lean tradizionali.

4. Lean & Green Logistics

Un ulteriore aspetto da non trascurare, quando si parla di rispetto per l’ambiente nell’intero ciclo di vita del prodotto, è quello legato alla logistica.

La rete distributiva, sia in ingresso che in uscita all’azienda, spesso ha un effetto altamente negativo per quanto riguarda i consumi di risorse e le emissioni.

L’esperienza insegna che una gestione lean dei trasporti presenta delle caratteristiche che ben si sposano con il tema ambientale ed energetico. L’obiettivo è quello di definire sistemi logistici che siano al contempo lean ed ecocompatibili.

Possiamo pensare a vie di trasporto alternative e all’ utilizzo su larga scala del traffico intermodale, utilizzando veicoli il più possibile eco-compatibili. Possiamo creare una rete di fornitori partner e vicini all’azienda. Possiamo lavorare sui sistemi di stoccaggio delle merci a magazzino e sugli imballi.

Particolare attenzione merita il tema degli imballi che è strettamente collegato al tema dell’eco-design. È proprio nella fase di progettazione di un prodotto che si definiscono anche le modalità di stoccaggio e di trasporto. Utilizzare sistemi di imballo non usa e getta, ma che si muovono con il materiale, consentono un importante beneficio sull’ambiente e una rilevante diminuzione dei rifiuti.

5. Lean & Green Office

Anche negli uffici e nei processi amministrativi si possono concentrare numerosi sprechi dal punto di vista ambientale ed energetico.

L’obiettivo da porsi è quello di avere non solo uffici efficienti, ma anche “uffici sostenibili” caratterizzati dal fatto di essere “paperless”, di consumare il minimo indispensabile di energia, gas, acqua e di non produrre rifiuti.

Avere un ufficio che rispetti esattamente questa definizione è difficile, ma attuare dei piani migliorativi per avvicinarsi a questo obiettivo è più che possibile. A volte con alcune piccole azioni e accorgimenti e attraverso un processo di sensibilizzando del personale d’ufficio, si possono ottenere risultati significativi.

6. Lean & Green Accounting

Misurare è il primo passo per migliorare: questo principio vale anche in ambito Lean & green: anzi la misura degli effetti dell’attività aziendale sull’ambiente rappresenta il punto di partenza.

Alle tradizionali misure delle prestazioni operative, di capacità produttiva ed economico-finanziarie occorre aggiungere altre misure, specifiche sugli impatti ambientali.

A questo riguardo abbiamo messo a punto uno speciale indicatore denominato OSR (Overall Sustainability Ratio), che da una parte rappresenta una misura sintetica dell’impatto ambientale dell’azienda, dall’altra determina la dimensione delle diverse perdite ambientali e dunque aiuta a definire delle linee guida e delle priorità di intervento.

Tale indicatore è simile all’ OEE (Overall Equipment Effectiveness), già utilizzato in molte aziende per misurare l’efficienza globale degli impianti di produzione.

Il valore massimo è uno o 100%: significa essere un’azienda che non ha perdite ambientali; più invece ci si avvicina allo 0 e più aumentano le perdite e l’impatto ambientale.

OSR = Volumi a valore / Volumi risorse acquistate e volumi emissioni = Indice sulle emissioni * indice di utilizzo delle risorse * Indice di qualità

L’OSR rapporta i volumi di output “a valore” (cioè i volumi di prodotto finito venduti in un periodo), ai volumi di risorse utilizzate e ai volumi delle emissioni dello stesso periodo.

Solitamente i volumi sono espressi in una unità di misura di peso. Più l’indicatore è alto e più si fa un buon utilizzo delle risorse in input e minori sono le emissioni della fabbrica verso l’esterno; in altre parole, tutte le risorse rimangono condensate nel valore del prodotto e non vengono sprecate o rilasciate nell’ambiente esterno. Leggi tutto sull’OSR

7. Leadership e People Engagement

Pilastro tra i pilastri sono le persone. A nulla valgono gli sforzi per raggiungere la sostenibilità se le persone, protagoniste del cambiamento e miglioramento continuo, non vengono coinvolte.

Sensibilizzare le persone significa dare loro gli strumenti per esprimere la massima performance all’interno di un’organizzazione. Dobbiamo quindi permettere il realizzarsi di tre ordini di condizioni:

  1. Allineamento (Know Why)
  2. Competenze coerenti (Know How)
  3. Processi robusti (Know What)

Così come abbiamo individuato nell’OSR un indicatore per la sostenibilità, abbiamo immaginato l’OHCE (l’Overall Human Capital Effectiveness) che si traduce in una leadership chiara e condivisa tra vertice e team.

Conclusioni

La sensibilità nei confronti della salvaguardia dell’ambiente non è soltanto un atto meritorio nei confronti della società e delle future generazioni, ma è anche una grande opportunità di business perchè:

    • Comporta, contrariamente a quanto molti pensano, non un aumento, ma una riduzione di costi legati a sprechi ed emissioni;
    • In un contesto sempre più sensibile alle tematiche ambientali l’immagine e la reputazione dell’azienda ne traggono un sensibile beneficio con benefiche ricadute sul business aziendale.

E’ nostra profonda convinzione che l’approccio Lean & Green faccia dunque bene sia alla collettività che alle singole aziende.

 

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