E Cicerone come lo direbbe?

solologo-trasp2 Se le lezioni o le conferenze o le presentazioni alle quali vi capita di partecipare vi annoiano a morte o se avete l’impressione che le vostre presentazioni annoino a morte il vostro pubblico, allora potrebbe tornarvi utile quanto un antico saggio ha detto e scritto.

Marco Tullio Cicerone è stato probabilmente il più grande oratore della storia.

Ma oltre che oratore fu anche un teorico della retorica, ossia dell’arte del ben parlare in pubblico.

Se fosse qui con noi oggi che consigli ci darebbe per migliorare le nostre capacità oratorie?

Di certo ci darebbe un messaggio forte e chiaro: una buona presentazione è impossibile senza un’adeguata preparazione.

La presentazione vera e propria (che Cicerone chiama ACTIO) è solo l’atto finale di un processo che richiede quattro fasi preparatorie: INVENTIO, DISPOSITIO, ELOCUTIO, MEMORIA.

Inventio

Occorre decidere di che cosa parlare, quali argomenti trattare, quali messaggi far passare. Occorre anche selezionare le fonti di informazioni utili quali altre presentazioni, articoli, libri ecc.

Dispositio

Gli argomenti vanno disposti in ordine logico. A questo proposito è importante distinguere tre momenti. Il primo è l’Exordium: occorre esporre i temi che verranno trattati e stabilire un feeling positivo con il pubblico. Il secondo è l’ Expositio: i vari temi della presentazione vanno esposti con chiarezza e secondo un ordine logico. Il terzo fondamentale momento è la Peroratio o Conclusione: non si deve mai finire una presentazione senza ribadire in sintesi i messaggi e i concetti che i presenti devono ricordare. Possono dimenticare gran parte della presentazione, ma devono assolutamente ricordare le conclusioni.

Elocutio

In ogni presentazione quel che vien detto è importante, ma altrettanto importante è come viene detto. Pertanto bisogna prestare la massima attenzione alla scelta delle parole giuste, delle metafore, degli esempi, del giusto tono di voce. In una parola grande attenzione va data allo stile della presentazione.

Memoria

La presentazione va imparata a memoria e a questo fine occorre ripeterla quante più volte possibile. Provare una presentazione consente di raggiungere un altro risultato: quello di sapere esattamente la sua durata e di riuscire a restare nei tempi assegnati, ciò che molti relatori, almeno in Italia, non fanno.

Actio

Infine la presentazione dal vivo richiede un uso corretto della voce e dei gesti e deve essere piacevole e attraente. In caso contrario risulta scialba, noiosa e spesso soporifera.

L’oratoria è un’ arte e come ogni altra arte richiede molto lavoro e molto studio: si deve lavorare sulla propria voce, sui gesti, sulla memoria, sulla capacità di conquistare l’attenzione e l’interesse degli altri.

E naturalmente richiede una grande padronanza della lingua in cui va fatta la presentazione e, aggiungerebbe Cicerone, un adeguato background culturale.

Gli insegnamenti di Cicerone sono ancora validi nell’epoca post moderna?

A giudicare dalla scarsa qualità della maggior parte delle presentazioni, conferenze e lezioni alle quali ci capita di partecipare saremmo tentati di dire che sono più necessari che mai!

GC&P è impegnata in un processo di miglioramento continuo della qualità di presentazioni e i discorsi pubblici di tutti i suoi consulenti, facendo tesoro degli insegnamenti di Cicerone.

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