Una prospettiva più ampia nella gestione delle catene di fornitura

Una prospettiva più ampia nella gestione delle catene di fornitura

Una prospettiva più ampia nella gestione delle catene di fornitura

Supply chain, cosa sta succedendo?

L’attuale contesto globale ha causato e sta causando notevoli perturbazioni nella supply chain.

Nel suo Fast Forward Report, Capgemini sottolinea come le aziende stiano affrontando sfide molto impegnative, in tutte le fasi della supply chain.

  • Planning: difficoltà dovuta alla scarsità di informazioni riguardanti sia i fornitori colpiti dalla crisi che la fluttuazione della domanda
  • Sourcing: carenza di materie prime o di componenti fondamentali. Spedizioni ritardate e tempi di consegna più lunghi
  • Production: difficoltà nella riconfigurazione delle linee di produzione e difficoltà di scalare velocemente la produzione
  • Wharehousing and Distribution: difficoltà nel bilanciare gli stoccaggi nei magazzini e nel gestire prodotti bloccati “oltre confine”
  • Sales: difficoltà di passare a canali digitali e vendite perse causate da esaurimento delle scorte.

Il risultato di queste difficoltà incontrate dalle aziende si traduce in un 55% di aziende che impiega dai 3 ai sei mesi per riprendersi dalle interruzioni delle supply chain, mentre un altro 13% prevede di impiegare dai 6 ai 12 mesi.

Questo significa che poche organizzazioni sono preparate ad un’ulteriore potenziale interruzione della supply chain.

Il 77% degli intervistati da Capgemini riconosce la necessità di un cambiamento e sta accelerando gli investimenti nella sostenibilità della supply chain nei prossimi 3 anni.

Rispetto alle perturbazioni del passato, che erano se non prevedibili almeno gestibili, il nuovo contesto impone una nuova ottica di risk management per le catene logistiche.

Una prospettiva ampia

L’approccio che vogliamo presentare parte da due considerazioni.

La prima è rappresentata dall’analisi del rischio che deve essere affrontata nella progettazione di una catena logistica. La seconda è che l’approccio organizzativo deve essere concurrent: si rende necessario considerare gli aspetti logistici sin dalla progettazione e dal desing del prodotto.

FMEA

Può rivelarsi utile immaginare una FMEA (Failure Mode and Effect Analysis) applicata alle catene logistiche. Questa analisi nasce per misurare il grado di rischiosità nel processo produttivo e può dare una logica razionale di intervento e di scelta degli strumenti.

Identificando per ogni elemento della filiera (fornitore, trasporti, magazzini, semilavorati…):

  • Quali tipo di problemi posso avere
  • Che impatto può avere il problema
  • Quanto è grave il problema
  • Quanto è probabile il problema
  • Quanto è probabile che il problema venga individuato

Il rapporto tra gli ultimi tre punti descrive la priorità dei problemi.

A questo punto, a seconda della priorità, si potranno applicare le azioni di mitigazione usando strumenti e tecniche che siano i più efficaci relativamente alle mie esigenze.

Applicando l’approccio concurrent, si riconosce che le soluzioni vanno definite dal team che ha la responsabilità sulla filiera e non semplicemente dal responsabile della logistica.

Questo approccio si lega fortemente con il concetto della necessità di portare i temi logistici fino al momento del design

Design & Sustainability driven supply chain

La logistica deve essere elemento importante che influisce, assieme anche alla sostenibilità, nella parte di progettazione ed innovazione di prodotto.

La catena logistica deve essere pensata fin da quando si disegnano i primi bozzetti di prodotto: molti rischi logistici, invece di essere mitigati ex-post, possono essere evitati in fase di design e progettazione del prodotto. In altre parole, la catena logistica nasce quando il prodotto viene immaginato e disegnato.

Se è vero che si iniziano a generare i costi quando si inizia a disegnare. Intercettarli in questa fase significa gestirli in maniera più efficace.

Dall’FMEA si può imparare dagli errori per non ripeterli, ma vanno create le condizioni per conceprie prodotti a basso impatto logistico. Quindi nei processi e nei team di sviluppo di nuovi prodotti vanno integrate le dinamiche e le competenze logistiche ed ambientali.

Questo articolo prende spuntod all’intervento di Nicola Luca Gianesin durante il webinar dal titolo “Gestire catene di fornitura in continuo cambiamento”

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