Il “Made in Brenta” di Ballin

Ecco l’intervista a Gabriella Ballin apparsa sul Sole24Ore. Ci sembra il modo migliore per raccontare questa azienda ed il progetto che sta portando avanti.

Il «made in Brenta» di Ballin

Dopo anni di produzione per grandi brand, l’azienda punta sul marchio e cresce del 40%. Giulia Crivelli – il Sole24Ore, 4 aprile 2011.

Sulle rive venete del Brenta, da più di sette secoli, lavorano alcuni del migliori artigiani della calzatura del mondo. Nonostante la crisi degli ultimi anni e la concorrenza asiatica, il distretto resiste (anche se fortemente ridimensionato rispetto agli anni 90). Dà lavoro a 14mila addetti e sforna ogni anno oltre 21 milioni di scarpe di fascia altissima: si calcola che il prezzo medio della calzatura del Brenta sia tre volte superiore a quello nazionale.

Tra le aziende che non solo fieramente resistono, ma crescono, c’e Ballin, fondata nel 1945 dai fratelli Guido e Giorgio Ballin, oggi guidata dai figli di Giorgio, Gabriella, Reanna e Alessandro.

L’azienda ha sede a Fiesso d’Artico. in provincia di Venezia, lo stesso luogo dove Louis Vuitton ha deciso di costruire la sua “Manufacture de Souliere”, stabilimento modello dove la Maison francese produce tutte le sue scarpe da uomo e da donna.

«L’arrivo di Vuitton è stato un bene per il distretto – spiega Gabriella Ballin, direttore commerciale dell’azienda-. Perché è stato un modo per far capire quanto alta sia la qualità della produzione dalle nostre parti, possibile grazie a un know how costruito nei secoli e tramandato di generazione in generazione. È stato un bene anche per l’occupazione: negli ultimi anni molte piccole aziende avevano chiuso e molte persone avevano perso il lavoro. Ora almeno una parte di loro ha avuto una seconda opportunità, ma resta il problema di convincere i giovani ad avvicinarsi a questo lavoro. Le nuove generazioni sembrano non amare le professioni artigiane. Ed é un gran peccato: se non riusciamo a invertire la tendenza tra qualche decennio molti saperi potrebbero andare definitivamente perduti».

La storia della Ballin inizia in realtà ancora prima della guerra. Nel 1940 quando Giorgio Ballin decide di seguire la sua passione ed inizia a produrre scarpe fatte a mano in una bottega artigiana.

Poi arriva il secondo conflitto mondiale e tutto si ferma. Ma nel 1945, sull’onda della ricostruzione, Giorgio e il fratello Guido danno vita ad un laboratorio unendo alla passione una forte dose di intraprendenza, tipica del clima post-bellico.

Oggi quel laboratorio dà lavoro a 150 persone e produce 250mila paia di scarpe all’anno, per un fatturato che nel 2010 ha raggiunto i 35 milioni di euro con una crescita del 40% rispetto ai 25 del 2009. «Stiamo raccogliendo i frutti degli ingenti investimenti in capacità produttiva e in formazione: nel 2005 lo stabilimento di Fiesso d’Artico è stato interamente ristrutturato e ora è un esempio di realtà produttiva d’avanguardia: nel prossimo triennio saremo in grado di ‘sfornare’ fino a 350mila paia di scarpe». Un’altra importante innovazione è stata la creazione di un nuovo logo: per 65 anni Ballin ha lavorato con i più grandi stilisti producendo le calzature più pregiate della moda italiana, francese ed americana. Ma da qualche anno ha deciso di puntare anche sul proprio marchio. «Il debutto del nuovo logo, una scarpetta bianca vicino al cognome Ballin su fondo rosso è del 2007 – racconta Gabriella -, si tratta di un marchio registrato che vorremmo rendere sempre più riconoscibile.

Oggi la distribuzione è prevalentemente wholesale: siamo presenti in circa 300 negozi multimarca di calzature sparsi per 35 Paesi. Ma abbiamo anche negozi monomarca: uno a Milano, aperto all’inizio del 2010 e quattro in Russia grazie ad un felice incontro con un partner commerciale locale molto serio.

Milano resta la capitale mondiale del prêt-à-porter. Era giusto che il nostro sviluppo retail partisse da lì. Abbiamo scelto una zona un po’ defilata rispetto al quadrilatero della moda. Siamo vicini alla stazione di Porta Genova. Zona molto vivace e di grande passaggio. Non smetteremo di cercare una location più centrale, però i prezzi restano altissimi».

Nel quadrilatero Ballin in realtà è comunque presente: il 25 febbraio ha inaugurato il nuovo showroom, in via Santo Spirito 13, una traversa di via Monte Napoleone.

«È molto importante avere un luogo dove incontrare tutti i nostri clienti, dai buyer dei grandi department store ai proprietari di negozi, anche piccoli-. Prima utilizzavamo soprattutto l’appuntamento fieristico del Micam, la grande fiera delle calzature che si tiene a Milano due volte all’anno. Ma era importante essere presenti stabilmente in città ed esserlo in un luogo in cui, ad esempio, durante le settimane della moda donna di febbraio e settembre, passano tutto le persone più importanti del fashion system internazionale».

Gabriella Ballin guida oggi l’azienda insieme alla sorella Reanna, direttore amministrativo e al fratello Alessandro, responsabile qualità, mentre la direzione creativa è affidata a Roberto Barina.

«Non tradiremo mai il nostro dna artigiano e in ogni scarpa ci sarà sempre qualcosa che si rifà alla tradizione, magari agli archivi. Ma vogliamo anche fare ogni sforzo creativo possibile per intercettare il gusto contemporaneo non solo delle consumatrici europee ma, in prospettiva, di quelle asiatiche: la Cina, anche per noi, è strategica per lo sviluppo futuro».

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Ed ecco il commento di Gabriella Ballin sul contributo che GC&P ha dato a questo successo

“Stiamo collaborando con GC&P ormai da due anni e siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti. Sono convinta che l’intervento di accompagnamento integrato abbia contribuito a creare valore per l’azienda. Il rafforzamento dell’area marketing e commerciale sostenuto da un’originale campagna di comunicazione ha dato forza al nostro Brand. Il tempestivo intervento di riorganizzazione dei flussi produttivi ci ha consentito di sostenere la rapida crescita. L’eccellenza del prodotto, e l’apporto dato dal team GC&P sono stati particolarmente importanti per il raggiungimento dei nostri obiettivi. ”

Gabriella Ballin – Direttore Commerciale, Calzaturificio Ballin srl

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